lunedì 30 novembre 2015

Incostanza vs. costanza

Incostanza nel postare. Ultimo post rilevato: 21 novembre.
Incostanza nel''andare a correre: ci sono tornata oggi dopo non mi ricordo quanto... e la mia pigrizia mi stava anche per far cedere questa volta... ma l'ho sfidata... e mi sono infilata giusto quelle 3 maglie... per correre e non avere freddo! (e nemmeno una goccia di sudore!)
Incostanza nello studio: ma che lo dico a fare?? Ho rinnovato l'iscrizione all'università, ma ancora non ho la testa per mettermi giù a studiare.

D'altra parte però...
Costanza nell'andare al cinema: non sarà un gran motivo di vanto, ma ho ripreso alla grande!
Costanza nel riprendere a cantare: non mi piace un canto uno di quelli scelti per Natale, ma non sto saltando manco una prova! Anzi, ho anche anteposto le prove al lavoro per una volta!
Costanza... nel capitare ogni mese alla stazione di Bologna! Stavolta direzione Milano!
Costanza nel postare foto su Instagram. Il mio social network preferito, portatore di tante soddisfazioni! Non un milione di scatti a settimana, ma foto su cui un po' c'ho ragionato!!!
Costanza nel ricamare: il figlio della mia amica avrà un sacchetto per il primo cambio ricamato con tutti i crismi!!!
Costanza, per quanto possibile, nel partecipare alle varie escursioni e camminate che mi vengono proposte... diverse volte ho impegni lavorativi, ma ora... quando posso... vado! Certo, adesso ho il piccolo problema di dover recuperare un paio di scarponi da trekking nuovi, parte della suola di quelli vecchi l'ho lasciata a La Verna... ma ce la farò!
;)
A presto... promesso!

sabato 21 novembre 2015

Me te sei marchigiana?

Stempero un po' la tensione post-Parigi... sempre con un post legato a quella città però!
Come ho già detto, per soggiornare, ho affittato una camera tramite Airbnb... il mio host/padrone di casa era un ragazzo originario di Pescara (per essere la prima volta che facevo una cosa del genere... almeno fatemi andare da qualcuno che conosce la mia lingua!)... mentre parlavamo, la prima sera, lui se ne esordisce con "Ma te non parli marchigiano!"
Vaglielo a spiegare che la pluralità del territorio.... si ripercuote anche nella pluralità dei dialetti!!! ;)
Purtroppo per me, si identifica spessissimo la parlata marchigiana con il dialetto maceratese/fermano... questo è un esempio:

Dalla mia bocca non usciranno mai parole tipo "issu" (lui),"magnimo" (mangiamo) o simili... 
Io noto tanta differenza anche con chi sta poco sopra o poco sotto Ancona, figurarsi... Gli ultimi influssi galli-marchigiani... finiscono col mio paese insomma!! (oh... wikipedia docet!)
Però... 'sto marchigian sniper... mi fa morire dal ridere!! 
Buona serata!

lunedì 16 novembre 2015

Ritorni

Io non so se, dopo venerdì 13 novembre, la storia prenderà un altro corso... se cambieremo i nostri modi di approcciarci ai fatti della vita, se si smuoverà effettivamente qualcosa a livello di politica internazionale... Non lo so, non mi sento assolutamente in grado di prevederlo, non sono una studiosa di queste materie o un'esperta di chissà che. Lavoro nel turismo ormai da più di sei anni, ma non riesco a ipotizzare gli scenari futuri della prossima estate. (chi dice, poi, che la prossima estate io lavori ancora nel turismo?)
Quello che so è che sono circondata da un grande affetto, una rete di amicizie o conoscenze che si è seriamente preoccupata per me nelle ultime 72 ore.
Venerdì scorso ero a Parigi.
Era la prima vacanza in solitaria che sostenevo, la prima volta che prendevo l'aereo da sola, la prima volta che usavo Airbnb, la prima volta di un sacco di altre cose.
Ero partita martedì scorso, rientro previsto per sabato sera. Volo di andata tranquillissimo, il mio host che mi viene a recuperare alla fermata della metro, ceniamo insieme, sistemazione e inizio della pianificazione delle successive giornate: musei da vedere, amici da andare a salutare, visite guidate che avrei dovuto seguire.
Lo ammetto, il primo giorno, causa cambio di programma all'ultimo (la cena dalla mia amica era rimandata al giorno dopo per malattia del figlio), ero un po' scoglionata... non sapevo bene come trascorrerla... ho perso un po' di tempo camminando forse invano... ma mi sono ripresa la sera con un ottimo panino con falafel al Marais! Poi è stato un susseguirsi di giri, di tre ore e mezza passate nel mio adorato Museo d'Orsay, Montparnasse, i magazzini La Fayette e infine la casa della mia amica, per una cena insieme!
Il Museo d'Orsay
Per venerdì 13 avevo in programma una visita guidata... sarà la deformazione lavorativa, ma avevo proprio voglia di conoscere la città oltre a quello descritto nella (pessima) guida che avevo comprato (mannaggia a non aver portato la Lonely Planet). Due bellissime ore trascorse con Marie e tre ragazzi tedeschi a girare Montmartre in lungo e in largo, a vedere la casa dove aveva vissuto Van Gogh, il Moulin de la Galette, a mangiare una baguette nella boulangerie migliore di Parigi e ad ammirare il Sacro Cuore! 
Il Moulin de la Galette

Il Sacro Cuore
Ho continuato a camminare ancora tanto quel giorno, non mi rendo conto di quanti chilometri abbia percorso... Arrivata a sera ero esausta... Sono rientrata a casa verso le 20.20, una rapida consultazione col mio host, e decido di scendere al ristorante cinese-thailandese-vietnamita sotto casa per prendere una cena d'asporto.
Chiacchieriamo, non ho idea di cosa sto mangiando di preciso (ok, calamari, riso, ravioli al vapore, involtini primavera?), scherziamo, io ero stanca non sarei uscita, lui pure stanco, era indeciso... guardiamo la partita in tv, diamo un occhio ai tablet... poi, io ero nella mia stanza, mi chiama per dirmi che ci sono stati degli attentati, è uscita l'edizione straordinaria del telegiornale. Sono passate da poco le 22. Iniziano a trapelare i numeri dei morti, sono 12, in un posto che lui frequenta non troppo distante da dove stiamo noi (ma non mi dice quanto). Mando subito un messaggio a casa per dire che io sono al sicuro, non sono in giro (che mio fratello si era addormentato e abbia visto il messaggio dopo è un altro paio di maniche). Continuiamo a seguire le dirette, iniziano a sentirsi le sirene della polizia, delle ambulanze o di non so cosa. Andranno avanti fino all'1.30 sicuro. 
Chiama un'amica del mio host, non può tornare al suo alloggio, avrebbe dormito lì a casa con noi. Continuiamo a seguire impietriti i tg, iniziano ad arrivare messaggi e chiamate dall'Italia. Poco prima della mezzanotte il video messaggio di Hollande e la notizia della chiusura delle frontiere. Il mio host si gira e mi fa: "Tu non parti". Abbiamo mantenuto il sangue freddo, trovato il numero del consolato italiano a Parigi, a mezzanotte e venti avevo l'assicurazione che le frontiere chiuse erano quelle extra-Schengen. Continuiamo a ricevere chiamate e messaggi dall'Italia, ma, verso l'1.40, decidiamo che è ora di provare a dormire. (Nel frattempo mi ero fatta mostrare i luoghi degli attentati su Google Maps: il più vicino a 2.9 km da dove ci trovavamo noi - non il Bataclan però - altri in un raggio di 5-6 km). 
Nei giorni precedenti avevo sempre dormito benissimo... quella notte, se ho dormito 4 ore, è stato tanto! La sveglia mi dava fastidio, continuavo a sentire sirene e non capivo se erano vere o frutto della mia immaginazione, avevo freddo (la scorsa settimana Parigi era più calda dell'Italia, tornavo a casa sudata!). Sarei partita, ma come sarei arrivata al capolinea dei bus? Avevo tutta la città da attraversare! 
Sulle conversazioni whatsapp i consigli e le ansie si sprecavano... per fortuna i miei amici più stretti mi tranquillizzavano, altrettanto non posso invece dire di quelli del corso di tedesco che mi hanno messo addosso un'agitazione incredibile... 
Dopo essermi consultata sia con il mio host che con la mia amica di Parigi, ho deciso di muovermi con la metro; le linee che dovevo prendere io non erano quelle interessate dalla chiusura, anche se mi faceva strano rendermi conto che molte delle stazioni chiuse io le avevo passate non si sa quante volte i giorni precedenti... 
Sì, ho fatto la foto al sito della Ratp! 
Sulla metro gente ce n'era, un po' meno rispetto agli altri giorni, ma quello che mi ha impressionata è stato il silenzio: nessuno parlava, si leggevano i giornali, si ascoltava la musica o semplicemente si stava zitti. 
E' stato poi tutto un incrociarsi di vite, di conoscenze, di parole scambiate con degli sconosciuti che condividevano lo stesso destino e la stessa ansia di non poter tornare in Italia: Francesca e la mamma, entrambe romane, con la ragazzina (avrà avuto 16 o 17 anni) spaventatissima, che mi hanno chiesto se potevano stare con me, che ostentavo una sicurezza che non so da dove tiravo fuori, poi, ancora Patrizia e Claudio, entrambi marchigiani, che mi hanno offerto un passaggio in auto dall'aeroporto di Bologna, Lorenzo e Stefano, bolognese il primo, pesarese il secondo, a Parigi per una mostra fotografica (non si conoscevano tra loro), compagni di chiacchiere sull'arte... ho lasciato Parigi alle 10.40 di sabato mattina, sono arrivata a Beauvais, sede del mio aeroporto, poco prima di mezzogiorno... e da lì 6 lunghe ore di attesa... Ogni volta che scattava un annuncio mi si gelava il sangue, credevo che non ci avrebbero fatti più partire... dopo tre volte ho capito che, ogni 15 minuti, ci sarebbe stato l'annuncio che invitava a non lasciare i bagagli abbandonati... 
Poi è stato il tempo dei controlli, delle scarpe tolte, di tablet, borse e giacche nelle cassette passate alla macchina con i raggi X, di valige aperte per i vari controlli (tanto nella mia avevo solo vestiti, un paio di scarpe e un phon!), di attesa... quando finalmente è stata l'ora di salire sull'aereo, ho provato un senso di sollievo, ma anche di rabbia... rabbia per quello che avevano fatto a una delle mie città preferite, una di quelle in cui ho degli "angoli" che mi appartengono, dei luoghi in cui non posso fare a meno di andare ogni volta che sono nella capitale francese, la città in cui la mia amica si è costruita quel futuro che in Italia le è stato negato, la città della mia prima vacanza in solitaria... tornerò a Parigi, questo è poco ma sicuro, ma le domande che mi pongo sulla questione sicurezza sono tante...
Ho buttato giù queste righe di getto, non so se filano bene, il dono della sintesi non rientra decisamente nelle mie corde!
A presto! 





sabato 14 novembre 2015

#PrayforParis

Un post velocissimo giusto per comunicarvi che sono rientrata in Italia. Atterrata a Bologna alle 19.30, in perfetto orario, sono già a casa.
Quello che è successo è qualcosa di surreale, sto tenendo botta, ma pensò che, finito qui è fatta la doccia, crollerò sul letto a causa di stanchezza e pressione.
Ho tenuto, per quanto possibile, i nervi saldi, rincuorando anche delle spaventate romane, madre e figlia, non sapendo nemmeno io dove trovassi tutta quella sicurezza.
Verrà poi il tempo per i racconti.... Ringrazio solo che ieri sera ero stanca, alle 20.50ero già nell'alloggio, per fortuna in compagnia del ragazzo che mi ospitava! 
A presto!

lunedì 9 novembre 2015

Che ne è stato della vecchia me?

Quando facevo le scuole medie, frequentavo l'Acr; alla fine dell'anno c'era in programma il camposcuola, una dieci giorni educativa in cui si stava in una grande casa nell'appennino marchigiano, si facevano incontri, giochi e passeggiate. Io, quelle passeggiate, semplicemente le odiavo! Erano faticosissime (perlomeno per me), il pranzo che veniva dato da portare al sacco non era mai un granchè, c'erano un sacco di salite. Una volta ho finto un mal di pancia pure di non farne una (ecco, dopo 20 anni, l'ho confessato!).
Andando alle superiori le cose sono cambiate. O meglio, da che avevo 11 anni, il camposcuola successivo l'ho fatto a 17. Sono cambiate le montagne, questa volta niente Appennini ma Dolomiti... Esperienze molto più belle, sarà che ero più grande e poi ho costruito rapporti che durano ancora oggi. Lo spettro delle passeggiate però c'era sempre. In una ho seriamente rischiato di farmi male, visto che non avevo le scarpe adatte e c'era la neve!
Però ho visto e camminato tra i boschi delle zone di Andalo, Molveno, Predazzo.... e niente non è!

Ad oggi, 9 novembre 2015, di quella Kanachan non v'è più traccia! Avevo già cominciato con il farmi lunghe camminate lungomare o in campagna in solitaria gli anni passati, ero proseguita per una passeggiata/trekking in montagna con dei colleghi lo scorso anno, poi quest'anno, a marzo, un'escursione sul Conero... e ieri ho guidato per 174 km circa per arrivare nella zona di La Verna e partecipare a un'uscita che univa fotografia e trekking! Non ero sola, c'era una ragazza che conosco di vista con me, che ha condiviso le spese di viaggio, ma per il resto... mi sono unita al gruppo (anche qui... avevo conosciuto la guida ambientale alla fiera del turismo a Rimini, ma giusto due chiacchiere, niente di più!) e siamo partiti per il giro che ci ha condotti sulla vetta del Monte Penna! E' stato... boh... meraviglioso? Una giornata di novembre caldissima (hanno ragione quelle vignette su Facebook che dicono "E' il novembre più agosto che si sia mai visto in giro!"), colori autunnali fantastici, un tappeto di foglie sotto i nostri piedi... e poi il silenzio del bosco... buttarsi a terra in un incrocio e divorare il panino portato da casa (altro che pranzi domenicali luculliani), un caffè fatto con la moka sul fornelletto da viaggio che sembra il più buono mai bevuto, e, ancora, passi dopo passi, seguendo il percorso già tracciato da altri.... Già si parla di replicare il 22 novembre, con un altro itinerario... e non vedo l'ora! Vi lascio qualche foto di ieri... ho una valigia per Paris da finire di preparare!!!







martedì 3 novembre 2015

Tra una settimana...

Tra una settimana, a quest'ora, dovrei essere atterrata... magari è il momento in cui cerco di guadagnare l'uscita dall'aeroporto nel più breve tempo possibile e districarmi tra bus e metro da prendere... Non ho più sentito il mio affittuario nè la mia amica... ho avuto da studiare per il trekking urbano, muovermi tra sopralluoghi vari... e tutto è finito in secondo piano! Sto riprendendo sotto mano le cose per Parigi in queste ore... musei da vedere (stamattina un "conoscente" - che amico è troppo come parola, lo conosco da troppo poco tempo) mi suggeriva il museo d'arte orientale... perchè no!??! Forse dovrei anche recuperare una Lonely Planet, nel frattempo...
Non so, mi sento come sospesa... forse perchè ragiono per "scadenze a breve termine"... prima ragionavo in ottica "trekking urbano"... i miei sforzi erano tutti concentrati lì, ora ragiono per Parigi... mini progetti a 15-20 giorni di tempo... di più non è dato avere... non la sto vivendo, però, troppo male... sarà la mia mente proiettata ai prossimi dieci giorni... o a domenica, quando ho in mente di realizzare un'altra di quelle piccole pazzie che mi stanno contraddistinguendo ultimamente... quel prendere e partire...
Giusto una cosa mi preoccupa un po'... devo ripassare il francese!!!