lunedì 25 luglio 2016

Uno in più

Silenzi sempre più lunghi.
Parole che mancano, o forse che sfuggono.
Non ho granché da raccontare.
Un altro compleanno passato, trascorso a litigare con mia madre e facendo finta, con tutti, che invece andasse tutto bene. Perché non può capire che a me non me ne frega più niente di festeggiare i compleanni? Che ogni anno è una ferita che si rinnova? Che sono stufa di "io alla tua età... "
Che non lo so che dentro un cassetto ho messo una busta da aprire il prossimo anno, con una serie di obiettivi da raggiungere? L'avevo scritta a 23 anni, non so nemmeno perché, forse sarò rimasta affascinata da qualcosa visto in un film. Quella busta sono 9 anni che sta chiusa nel mio comodino, sigillata, che non mi è mai venuto in mente di aprirla. Che alcune delle cose scritte, che mi auguravo di aver raggiunto, non le ho fatte. Altre sì, ma si trattava di cose (relativamente) facili, tipo prendere un aereo.
Ho 11 mesi per realizzare le cose scritte lì dentro. O per decidere che invece non me ne importa più nulla. (anche se quel progetto dell'andare in America mi stuzzica alquanto...)


4 commenti:

  1. Auguri in ritardo.. per quel volo, non ci penserei 2 volte!

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  2. Ci sono tappe che non seguono l'etá.

    E soprattutto, e per fortuna, oggi non c'è alcun obbligo di far cose solo perchè vanno fatte.

    Anche se qualcuno è ancora legato a questo retaggio.

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  3. Bella la cosa della lettera... io mi impegnerei per farle le cose! E l'america e' bella :)

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  4. Mi piace l'idea della busta, mi sarebbe piaciuto farla 10 anni fa e aprirla per il mio 30esimo compleanno.. chissà cosa ci avrei scritto! tu sai cos'hai scritto in quella lettera, e chissà che non riesci a raggiungere quegli obiettivi che ti sei posta!
    un abbraccio ♥

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