mercoledì 25 febbraio 2015

Orchidee for dummies

Dove le dummies siamo io e mia madre... riuscire a far rifiorire un'orchidea a casa mia è un'impresa titanica.... non ci siamo mai riuscite... è anche vero che le istruzioni su come farle vivere non le abbiamo mai pedissequamente seguite... però non è possibile che una mia amica, che non presta loro nessuna cura se non far sì che i figli non ne mangino le foglie e i fiori, ogni anno ha la sua bella pianta che rifiorisce... e noi niente!!! Quindi oggi mi sono armata delle migliori intenzioni, ho seguito i consigli presi qui dal Diario di una snob e speriamo... che se sono orchidee fioriranno!!!
Abbiamo avuto una flebile speranza quando abbiamo visto un nuovo minuscolo germoglio... non è che abbiamo fatto tanti passi avanti!!!
Mamma è sempre stata un'amante delle piante, i gerani e i ciclamini rifulgono... ma il suo amore per le piante grasse non è ricambiato, visto che sono morte tutte! (poi si dice che le piante grasse siano le più facili da avere...)
Adesso mi sono impuntata che voglio pure io una pianta da tenere in ufficio, avevamo una composizione che era stata regalata a luglio alla mia collega, ma queste composizioni sono tanto belle quanto difficili da far vivere, visto che lei gli dava l'acqua quando le pareva, ma soprattutto erano piante diverse e con diverse esigenze.... ho insistito per mesi... finalmente l'ha portata via, ormai non c'era rimasto quasi più niente di vivo!!!
Io e il mio pollice verde andiamo a rinvasare l'orchidea... keep your fingers crossed!!! ;)

sabato 21 febbraio 2015

Sabato sera...

Sono le 21.40 di sabato sera e ho appena risposto a una richiesta di preventivo per una visita guidata.
Un modo alternativo di passare questa serata solitamente dedicata a folli avventure... perlomeno da come la gente vuole far credere su Facebook! Aver fatto le 3 ieri sera mi è bastato, ne porto ancora la stanchezza dietro... come faranno quelli che ogni weekend vanno a dormire che ormai albeggia non lo so proprio... non sono tipa, o perlomeno non sono tipa da locali in cui il frastuono della musica impedisce di parlare... Ieri è stata l'eccezione, dopo il teatro mi sono fatta trascinare in questo locale nuovo... una delle amiche ha ceduto dopo mezz'ora ed è tornata a casa.... io ho resistito un po' di più, ma sono stata veramente bene solo quando hanno abbassato un po' la musica e si è potuto parlare e scherzare! E' per questo che sono un po' restia a farmi convincere dalle mie amiche a seguirle nelle loro serate "mondane"... Ma io domattina ho anche una visita guidata da seguire... per una volta tanto sarò io a seguirla... non prima di aver guidato per 80 e passa chilometri!!! Ho anche trovato l'amica che viene con me... inaspettatamente... perchè nessuna delle mie storiche amiche poteva venire, io non sapevo più a chi chiedere perchè, a questo punto forse a torto, penso che chi è fidanzato/a voglia passare la domenica mattina con il compagno/a o ha impegni parentali.... invece domani la mia amica viene con me!!! Purtroppo talvolta ci spaventa o ci pesa chiedere... soprattutto a me che cerco sempre di cavarmela da sola! Invece devo riuscire a fidarmi più dell'altro... e a imparare a farmi aiutare!

Aggiornamento... non so se sono peggio io che scrivo alle 21.40 di sabato un preventivo... o l'agenzia che me l'ha chiesto che mi risponde alle 22.19!! 

giovedì 19 febbraio 2015

Di ritorno...

6 comuni, 150 km fatti... alle 8.28 ero già nel primo comune in cui dovevo effettuare la consegna del materiale... il gelo... le macchine con la brina sopra... e io tutta pimpante perchè avevo visto un raggio di sole!
Mi sono riempita gli occhi della bellezza della campagna marchigiana, avrei voluto fermarmi ogni 100 metri a fare fotografie... poi avevo dei tempi davvero stretti... e un sacco di km da macinare, per cui niente!
I miei amici non fanno che chiedermi come sto... sono contenta delle loro attenzioni... mi fa anche un po' strano a dirla tutta, non ci sono abituata!
Mi riempio le giornate... forse per non pensare... ma non riesco nemmeno ad aggiornare il blog... piano piano ritornerò...

venerdì 13 febbraio 2015

"Non siamo più come prima. Prima non c'è più"

Prendo a prestito le parole del film "Il nome del figlio"... 90 anni densi di gioie e di dolori hanno lasciato il segno su mia nonna, che ieri ha atteso giusto che mio padre arrivasse in ospedale per dargli, a suo modo, l'ultimo saluto...
Adesso che lei non c'è più cambierà tutto... dovremo convivere con la sua assenza... il suo volto ora è sereno... e come mi ha detto una mia amica... "le ferite rimarginano, ma restano le cicatrici che sono comunque ricordi dolcissimi".
Mi sto scoprendo o riscoprendo amata dai miei amici... e domani, a San Valentino, giorno del suo funerale, celebrerò a mio modo l'amore che circonda me e la mia famiglia... non è necessario essere in coppia per celebrare l'amore, è il marketing che ci ha imposto ciò...
grazie per i messaggi che mi avete lasciato nell'altro post... non sapete quanto mi confortano...

domenica 8 febbraio 2015

Scegliere i titoli è sempre un problema...

Grazie ancora dei messaggi di affetto che mi avete lasciato nell'altro post; mi sono stati davvero di sostegno, ho ricevuto più calore da voi che conosco "solo" virtualmente da chi invece mi è qui a fianco... Nonna sta... noi staremo a vedere... la vita è il più grande mistero che ci possa essere... a costo di sembrare retorica...
Ma passiamo ad argomenti un po' più leggeri, me lo sono autoimposta... così come mi sono autoimposta di uscire un po' ieri, dopo la giornata di totale abbruttimento che ho avuto venerdì in cui non ho avuto voglia di mettere il naso fuori casa...
In questi giorni sto scaricando un po' di foto dal cellulare... visto che non mi riesce più a fare gli aggiornamenti perchè la memoria è, diciamo, un po' piena! Allora mi sto armando di pazienza e le sto selezionando e dividendo per cartelle e sottocartelle (sono un po' maniacale? Sì lo sono!); come è usanza che si rispetti, mi affiorano una marea di ricordi mentre faccio ciò... Ci sono le foto fatte a Torino, quelle a Venezia, a Berlino e a Milano, a ricordarmi che l'anno scorso un po' di giretti li ho fatti... ci sono quelle legate alla mia campagna e al mio mare (la mareggiata dell'altro giorno si è mangiata non si sa quanti metri di costa, per l'ennesima volta... non c'è più nemmeno la strada in cui andavo a correre, fate voi...)... ci sono le foto con gli amici e una marea di foto di cibi... Gli aperitivi fatti in giro, quello che ho imparato a fare al corso di pasta, quello che ho provato a casa mia, con risultati spesso discutibili...
Mi piace fare foto, ma ammetto che dovrei studiare e applicarmi di più... col cellulare tanto tanto (anche se spesso ne realizzo di migliori rispetto che con la macchina fotografica), ma con la mia compatta devo riuscire a fare di meglio... non posso sempre vivere con la funzione "Modalità automatica", ogni tanto dovrei riuscire a imparare a regolarli gli Iso o le aperture del diaframma...
Non pretendo nè di fare foto da mostre o chissà che reportage... ma foto piacevoli che mi ricordino particolari momenti, quello sì! E non a caso, tra le foto che ricordo con più affetto, ce n'è una che ritrae mia nonna con due sue amiche nel 1944... nonostante si fosse nel pieno della seconda guerra mondiale, si cercava di avere una vita con una parvenza di normalità, nonostante le mille privazioni... e per tre diciannovenni dell'epoca era considerata una grande cosa l'essere riuscite a fare una scampagnata in bicicletta e farsi ritrarre con il cartonato di una aereo, su cui sembrava fossero sedute... nonna ha varcato i confini dell'Italia solo quando è andata a Lourdes in pullman sul finire degli anni '80... e quando ho cominciato a prendere l'aereo per andare in giro per l'Europa, mi ha chiesto che sensazione si avesse, se era come stare seduti sull'autobus o no... quante cose che per me non sono normali (perchè in genere tendo a prendere l'aereo una volta all'anno, vorrei che fosse più frequente questa cosa!) ma comunque provate e sperimentate diverse volte, a lei invece sanno di straordinario!
E forse la chiave di tutto è cercare lo straordinario nell'ordinario...
A presto!

giovedì 5 febbraio 2015

...

La mia parte razionale dice che arrivare a novant'anni, nonostante tutte le sofferenze patite, i lutti (prima il marito, poi un figlio), le malattie, le discordie interne tra famigliari, è un grande risultato e che la natura può fare il suo corso. Sono giorni in cui ogni volta che suona il telefono si è in apprensione, per la ferale notizia che si aspetta da un momento all'altro.
La mia parte non razionale, invece, pensa che quei piccolissimi segni di miglioramento forse qualcosa di positivo, in fondo, possa succedere.
La mia parte razionale dice che è inutile prolungare la sofferenza, che se deve essere meglio non soffrire a lungo.
La mia parte non razionale pensa che l'averla comunque vista abbastanza lucida, in quel letto di ospedale, sia un altro segnale positivo. Il prendermi le mani e il chiedermi perchè le avessi così fredde... quelle mani che, due anni fa, hanno stretto le mie quando le ho comunicato che nonno non c'era più. Una stretta forte, delle mani incredibilmente lisce e morbide, nonostante una vita passata di sicuro non in mezzo agli agi.
Avevo mille programmi per questi giorni... sto vivendo invece tutto alla giornata, non faccio previsioni oltre le quattro ore... Cerco di mantenere una parvenza di tranquillità, di impegnarmi sulle cose del lavoro o dello studio... Ma il pensiero, giustamente, vola sempre a quella camera di ospedale...
Sono contenta che alla fine quel mio progetto di andare via per qualche giorno non si sia concretizzato... ne avrò di tempo per visitare Torino o Milano... non so quanto altro ancora me ne è concesso con mia nonna...
  

lunedì 2 febbraio 2015

Un passato che ritorna

Il passato che ti si ripropone è una bella schifezza.
Credi di aver chiuso una porta, un capitolo che ti ha fatto tanto soffrire. Poi ogni tanto succede qualcosa che ti ci ributta dentro. Una foto che, per caso, riemerge in una vecchia cartella, mentre si cerca altro. Un sms non gradito. Un incontro, mentre te ne stai bellamente andando a camminare per le stradine di campagna che hai fatto tue, che conosci a menadito, che sai che, dietro la curva, nella villetta a sinistra, c'è un cane che deve essere la reincarnazione di un cane nazista, vista la ferocia con cui abbaia a chiunque entri nel suo campo visivo.
La gentilezza, il fare bel viso a cattivo gioco che ho imparato e messo in pratica in tutti questi anni di lavoro, di quando vorresti dire alla gente che si lamenta per questo o per quell'altro che "siete in vacanza, è gratis, rilassatevi" mi salvano anche in questa situazione; balbetto qualcosa, a un "Come stai?" ribatto con un "Bene", ma vorrei dirgli che, per parecchi mesi sono stata tutt'altro che bene, e lui pure ne è stato parte della causa...
Abbozzo, riesco anche a fare io una domanda che un po' mi preme ma che mi spaventa pure, mentre tante altre mi restano in gola e non le dico... e adesso devo solo aspettare e sperare che quest'incontro non significhi altro, che rimanga un episodio a sé stante...
Come dicevano i Velvet "Oggi è un giorno tutto da rifare, da chiudere e ricominciare..."  
Già...