venerdì 9 gennaio 2015

Parigi

Non sono Cazzullo, Mauro, Calabresi o Gramellini, non ho assolutamente la loro bravura e la loro conoscenza per scrivere articoli così come li fanno loro... Quello che scrivo è dettato dall'emozione, dalla paura, dai brividi che le varie notizie che leggo su Internet o ascolto dai tg mi trasmettono...
Due giorni fa il terribile attentato al giornale Charlie Hebdo... oggi gli altri due... pensi sempre che queste cose siano lontane da te... poi, mentre distrattamente decidi comunque di seguire la diretta di Rainews24 (perchè non sia mai che Rai1 sospenda un programma di cucini), cogli il nome di uno dei luoghi coinvolti.... Porte de Vincennes... dove vivono C., S. e il loro figlio M.! Inizia il tam tam mediatico, messaggi su whatsapp...finalmente, poco fa, ci tranquillizza (relativamente) con un messaggio collettivo in cui ci dice che stanno bene, ma che è da brividi il solo pensiero che tutto è accaduto vicinissimo a dove stanno loro... quel quartiere che un pochino hai conosciuto pure tu, nel tuo soggiorno a casa loro... il fornaio arabo in cui si è comprato il pane e dei dolcetti buonissimi... il supermercato sotto casa in cui abbiamo fatto spesa per rifornire la dispensa... il castello (sì, c'è pure un castello!), Sephora e il suo annuncio di lavoro di ricerca del personale... guardare ossessivamente il telefono in cerca di altri messaggi, ma probabilmente adesso ci sarà tutta una serie di parenti da tranquillizzare... e soprattutto saranno loro a dover cercare la tranquillità... per loro stessi e per il figlio...
Non ho ancora avuto modo di leggere attentamente tutta la cronaca di oggi, mi riservo di farlo nel più breve tempo possibile... con la speranza che non si debba leggerne mai più...

E concludo con le parole che "rubo" da un post su Facebook...

Quanto sta accadendo in queste ore a Parigi ci lascia senza parole.
Anzi, no: ci sfida a trovare parole migliori.

8 commenti:

  1. Spero che questa situazione termini presto, immagino lo stress e la paura della gente.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già... la nostra amica non ci ha più scritto, immagino che comunque sia parecchio scossa dalla cosa!

      Elimina
  2. Io continuo a non capire perché i duemila morti in Nigeria non valgano manco uno sfigato tweet.
    Anzi, lo capisco benissimo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda Franco, io sono molto preoccupata anche dalla situazione nigeriana, viste le tantissime vittime... però ieri un attimo mi ha preso questa voglia di scrivere di getto questi pensieri, appunto perchè mi toccano più da vicino, stando là i miei amici! Per quel che ho potuto ho seguito anche la situazione africana!

      Elimina
  3. Già la storia in se è stata un vero shock, aggiungerci poi (nel tuo caso) la conoscenza diretta di quei luoghi in cui tutto si è svolto e consumato, e avere lì persone care... posso solo immaginare quanto ti abbia scossa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. anche perchè, lì per lì, manco ci stavo pensando più di tanto... facevo le altre cose... poi ho realizzato...

      Elimina
  4. Spesso vediamo certe faccende come "lontane" da noi...quando invece, purtroppo, ci sono molto vicine....troppo vicine..

    un abbraccio

    RispondiElimina

Un commento... cosa vuoi dirmi???